Per 6 persone
- 2 carciofi romaneschi (mammole) a testa
- limone
- abbondante olio extravergine di oliva
- sale q.b.
- pepe q.b.
Togliete le foglie esterne più dure dei carciofi, eliminate la punta con un taglio netto e accorciate anche il gambo lasciandone più o meno tre dita.
Man mano che li pulite, allargate le foglie e tuffateli subito in una ciotola con dell'acqua acidulata con il succo di limone in modo che non anneriscano.
Sgocciolate bene i carciofi, asciugateli bene e, afferrando ogni carciofo per il suo gambo, schiacciate ripetutamente il bulbo sul vostro piano di lavoro in modo che le foglie del carciofo si aprano a fiore.
Una volta che sono bene aperti, conditeli all'interno con pepe e sale.
Prendete ora due padelle per fritture dai bordi alti, riempitele con abbondante olio in modo che i carciofi siano immersi a metà e accendete il fuoco sotto una padella sola. Portate la temperatura a 160°. Per determinarla in assenza di un termostato, basta immergere nell'olio uno stuzzicadente: se intorno ad esso si formano delle bollicine, significa che la temperatura è raggiunta e l'olio è pronto a ricevere il cibo.
Fate quindi cuocere i vostri carciofi lentamente e girandoli in modo che si cuociano in modo uniforme. Sono pronti per la seconda frittura quando una forchetta vi penetra senza fatica.
Accendete ora il fuoco sotto l'altra padella, e quando l'olio sarà molto caldo, lasciando cadere nella padella una goccia d'acqua questa provoca un secco crepitio, metteteci i carciofi con il gambo verso l'alto.
In pochissimo tempo le foglie del carciofo si saranno ben colorite e risulteranno belle croccanti.
Levate i carciofi delicatamente ed appoggiateli su della carta assorbente, sempre col gambo all'insù in modo che scolino l'olio in eccesso. Servite subito.