Il Blog di Mangiare Bene

Cucina Regionale

La cucina abruzzese

L' Abruzzo è una regione che conserva gelosamente il proprio patrimonio gastronomico, soprattutto nelle case, dove quotidianamente vengono preparati piatti incontaminati, niente di esotico…come potrebbe già essere un “nordico” risotto o una lasagna emiliana.

Sì allo sformato di riso, in quelle case più vicine alla tradizione napoletana, ma niente risotto né tanto meno lasagne: qui semmai troviamo il timballo, che ha il ragù (non alla bolognese) e la scamorza, ma non la bechamel…


Paesaggi incantevoli, tra parchi e montagne che definiscono il panorama, suadenti colline ed immense campagne, una costiera che da Martinsicuro a San Salvo offre spiagge diverse e contrapposte, dalla sabbia sottile alle rocce, gli scogli e poi le dune.


Terra di abili padrone di casa, di cultori della buona tavola, di grandi cuochi, quelli della scuola di Villa Santa Maria, che ha formato tanti nomi della gastronomia internazionale.


Prodotti eccellenti ma a volte difficili da reperire, anche a soli 30km di distanza, proprio perchè di produzione limitata.
Come non ricordare i formaggi (il pecorino di Farindola, di cui già Apicio ne suggeriva l’uso), i salumi (come le mortadelline di Campotosto, la ventricina di Guilmi, il prosciutto della Maiella), le paste (con il primato della produzione sia industriale che artigianale), gli oli d'oliva (diversi da zona a zona), le carni ovine.

 Il pescato (di fiume e di mare), lo zafferano, i tartufi, e quindi i vini, riconosciuti a livello internazionale.


Dai prodotti alla cucina, che riflette in pieno la varietà di territorio. Tanti gli “Abruzzi”, tanti i campanili, tante quindi le cucine: quella di mare, con i brodetti e preparazioni semplici e schiette, ma molto gustose; quella di terra, di montagna, con ingredienti specifici ed elaborazioni lente e meticolose (i ragù, gli arrosti) ed una pasticceria poco nota ma che riserva grandi sorprese.


Una cucina che in molte preparazioni ha preso spunto dalla tradizione pastorale, della transumanza. Quando in autunno i pastori abruzzesi migravano con migliaia di pecore verso luoghi più miti, s’incontravano con quelli pugliesi e laziali ma anche sardi o lucani. Oltre alla chiacchiere tra amici erranti, potevano scambiarsi prodotti, ricette e tecniche di cucina. Ognuno di loro al ritorno a casa avrebbe riportato qualche idea in più per la cucina di tutti i giorni o delle feste.

Credit: Francesca d'Orazio