E' uno dei piatti amati dal comissario Montalbano. Così Camilleri la descrive nel libro "La Gita a Tindari " (sellerio editore)
“Appena aperto il frigorifero, la vide. La caponatina! Sciavuròsa, colorita, abbondante, riempiva un piatto funnùto, una porzione per almeno quattro pirsone. Erano mesi che la cammarera Adelina non gliela faceva trovare. Il pane, nel sacco di plastica, era fresco, accattato nella matinata. Naturali, spontanee, gli acchianarono in bocca le note della marcia trionfale dell’Aida. Canticchiandole, raprì la porta-finestra doppo avere addrumato la luce della verandina. Sì, la notte era frisca, ma avrebbe consentito la mangiata all’aperto. Conzò il tavolinetto, portò fora il piatto, il vino, il pane e s’assittò.”
Image credit: I love Scicli
4 persone
- 500 ml passata di pomodoro al basilico
- 200 g di olive bianche snocciolate
- 2 gambi di sedano a tocchetti
- 50 g di capperi
- 3 melanzane
- 3 cucchiai di aceto
- 3 cucchiai di zucchero
- olio extravergine di oliva
Tagliate le melanzane a dadini e friggetele dopo averle tenute per più di un’ora in acqua e sale. A parte fate rosolare in un capiente tegame con poco olio le olive snocciolate, i capperi ed il sedano già bollito in acqua per una decina di minuti per intenerirlo. Aggiungete la salsa di pomodoro, l’aceto, lo zucchero e amalgamate bene. Versate nel tegame anche le melanzane e lasciatele insaporire per qualche minuto nel sugo a fuoco bassissimo, scuotendo di tanto in tanto il tegame per non farle attaccare la fondo. Trasferite la caponata nel piatto di portata e servitela ben fredda, anche il giorno dopo.