Gli arancini di pasta sono una ricetta della mia infanzia. La preparava Luciana, una cara amica di famiglia, e la ricetta non si trovava più. Sono passati decenni e, per puro caso il figlio Giancarlo, l'ha ritrovata scritta su un foglio volante dentro a un libro. Me l' ha inoltrata ed io ve la trascrivo esattamente come Luciana l'aveva scritta. Lei le chiama palle ma sono praticamente degli arancini di pasta. E' un po' lunga da fare ma ne vale proprio la pena. L'importante è adoperare delle tagliatelle o capelli d'angelo che non contengano uova, altrimenti scuociono. Luciana le accompagnava sia con una salsa di pomodoro che con del ragù. Strepitose in entrambi i casi.
6 persone
la besciamella
- 750 ml di latte
- 75 gr di farina
- 75 gr di burro
- un pizzico di sale
- pepe q.b.
- noce moscata grattugiata q.b.
- 75 ml di panna
- 100 g di parmigiano grattugiato
gli arancini di pasta
- 500 g Tagliatelle o capelli d'angelo non all'uovo
- 50 gr emmenthal a cubetti
- 2 uova
- 1 cucchiaio di latte
- 1 pacchetto di pane grattugiato
La besciamella
Frullare il latte con la farina, il sale, il pepe e la noce moscata. Versarlo in una casseruola dove il burro sta sciogliendo a fuoco lento. Portare ad ebollizione mescolando sempre con un cucchiaio di legno. Dopo circa 3 minuti di bollore la salsa si sarà addensata. A questo punto aggiungere la panna, il parmigiano e mescolare bene e tenere da parte.
Gli arancini
Cuocere la pasta (io ho adoperato dei tagliolini di grano duro) e scolarla al dente condendola bene con abbondante besciamella precedentemente preparata.
Far raffreddare la pasta e, con pazienza certosina, formate delle palle (da cannone, di circa 10 cm di diametro) senza lasciare dei pezzi di pasta volanti. Occhio che la pasta non resti secca, altrimenti si dovrà aggiungere dell’altra besciamella! In ogni palla, mettere 2 dadini di emmenthal. Dopo averle formate, mettetele nel freezer per una ventina di minuti per poterle ancora compattare meglio.
Predisporre le palle alla frittura: sbattere 2 uova con un po' di latte e di sale in cui bagnare le palle prima di insabbiarle nel pangrattato.
Friggerle in un tegame (altino) e non in padella.
Quando risultano belle dorate, scolarle e servirle con la salsa di pomodoro o con il ragù.