Le panadas hanno origini antichissime. Il nome deriva dal latino panem e rimanda alle ricette di cibi avvolti nella pasta di pane già note in epoca romana e nell’Italia medievale. Alcune altre fonti le fanno risalire addirittura all'epoca nuragica. Di certo per la loro lunga conservazione, erano il pasto di pastori e pescatori. Le più antiche erano prodotte con anguilla o carne di agnello. Oggi si fanno anche vegetariane con un ripieno di zucchine, melanzane, peperoni, cipolle, aglio, prezzemolo, sale e pepe o in versione dolce. Ringrazio l'amica Monica Viani, anima di Famelici, per avere condiviso con noi questa ricetta di Lella Fenu - Sapori di Oschiri –Oschiri (SS).
6 persone
la pasta violada
- 1 Kg farina di grano duro
- 200g di strutto
- 370g di acqua
il ripieno
- 600 g carne di maiale
- 2 cucchiai di prezzemolo tritato
- 1 spicchio di aglio tritato
- sale e pepe
La pasta violada
Mettete nell'impastatrice la farina, lo strutto e tanta acqua tiepida, salata, quanta ne occorre per ricavare un impasto liscio e ben sodo. Dopo aver impastato per circa 20 minuti, lasciare riposare il composto per circa un'ora.
Il ripieno
Stendete l'impasto su una spianatoia infarinata con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottilissima. Con l'aiuto di due coppa pasta di diametro diverso (12 cm e 7cm) ritagliate 20 dischi( 10+10) . Tagliate finemente al coltello la carne, conditela con aglio, prezzemolo, sale e pepe e suddividetela mettendola al centro del disco grande di pasta appoggiandoci sopra il disco più piccolo. Bagnate i bordi della pasta e poi unite quello inferiore con quello superiore, pizzicandoli con le dita per sigillarli bene: la chiusura deve richiamare un ricamo. Adagiate le panadas mano a mano che vengono pronte su di una teglia foderata con carta da forno. Fatele cuocere a 180° fino a quando tutta la superficie risulterà ben dorata. Ci vorrà circa mezzora.