Tutti mi avevano parlato benissimo della cucina di Mauro Uliassi ma spesso i commenti positivi non corrispondono a verità. In questo caso invece non ho avuto solo le mie attese confermate ma molto di più: per me è uno dei migliori ristoranti italiani, il posto che consiglierei al mio migliore amico.
Affascinante anche la sua storia: lascia gli studi di perito elettronico ( all' ITIS troppe poche ragazze...) per iscriversi alla scuola alberghiera dove oltre a tantissime ragazze incomincia a prendere confidenza con la cucina. Fondamentale in quegli anni il suo durissimo stage presso lo chef "cordon bleu" Lucio Capannari, che lo inchioda per diciotto ore al giorno per 6 mesi, senza neanche un giorno di riposo. Preso il diploma, decide di riprendere gli studi e si iscrive alla facoltà di Sociologia poi conosce Chantal, la sua futura moglie, e in pieno innamoramento scopre quanto sia bello procurare piacere agli altri attraverso il cibo, che cucina sia per lei che per gli amici. E da qui inizia seriamente la sua carriera di cuoco facendo vari stage presso grandi chef con esperienze importanti in Francia e in Spagna. Così nel 1990 apre il suo ristorante: lui in cucina, la dolce e bellissima sorella Catia in sala. 
La sua cucina mi ha incantata perchè i suoi piatti rappresentano un giusto mix fra la cucina classica e tradizionale combinate con tecniche di avanguardia, fra l'uso di ingredienti locali come il pesce dell' Adriatico, verdure e frutta delle sue campagne mescolate a ingredienti non autoctoni: come la cacciagione che arriva direttamente dalla Scozia, alle alici dal mare Cantabrico (le migliori al mondo), alla frutta esotica, alle spezie. 
Piatti dunque dai sapori netti, puliti, essenziali, piatti che esaltano al massimo gli ingredienti di qualità eccelsa che Mauro interpreta in maniera magistrale. Piatti che vi faranno vivere nuove esperienze sensoriali, dove arte gastronomica, gusto ed estetica formano un connubio unico e indimenticabile. Per quanto riguarda la stesura del menu Uliassi afferma che, "una componente essenziale è il desiderio che bisogna tenere sempre al massimo e deve essere continuamente sollecitato in modo che aumenti piatto dopo piatto”. Un menu infatti, puntualizza lo chef, "deve avere un gusto che accontenti quasi tutti i clienti, altrimenti questi non ritornano più".
Per questi motivi il ristorante di Mauro è diventato quello che è oggi: uno dei grandi posti della cucina italiana guadagnando meritatamente la terza stella Michelin.
Assolutamente da provare!