Costoletta di vitello alla milanese di Gualtiero Marchesi
Omaggio a Malevich.
All'inizio degli anni Novanta, Gualtiero Marchesi si dedica alla manutenzione della cotoletta o meglio della costoletta alla milanese. Milanese milanese e non austro-ungarica, se non altro per il fatto che qui usa solo il pane grattugiato e si cuoce nel burro chiarificato e là si utilizza anche la farina e si frigge nello strutto. "Volevo evitare che tagliando la costoletta i succhi della carne bagnassero l'esterno, riducendo il croccante e, di conseguenza, metà del piacere di mangiare della carne panata e fritta. Ho, quindi, tagliato la costoletta in cubetti, sparpagliandoli accanto all'osso. L'osso regge la composizione e al tempo stesso invita a farsi spolpare". Infine, quando Libero Gozzini disegnò delle ombre, accentuando la sensazione di trovarsi di fronte a dei bocconi scolpiti, Marchesi chiese a Villeroy & Boch di riprodurle su un piatto per evidenziare la posizione dell'osso e dei cubetti di carne.
![](https://mangiarebene.s3.amazonaws.com/uploads/recipe/image/2172/costoletta-di-vitello-alla-milanese-di-gualtiero-marchesi.jpg)
Per 4 persone
- 4 costolette di vitello di circa 250 g cad
- 100 g di burro chiarificato
- 200 g di mollica di pan carré, passata al setaccio ed essiccata
- 2 uova
- sale e pepe bianco
Tagliare la costoletta di vitello a cubi di circa 2,5 cm per lato, lasciandone una piccola parte attaccata all'osso.
Pepare e salare la carne, passarla nell'uovo sbattuto quindi nel pan grattato facendolo aderire bene con la mano.
In una casseruola portare il burro a circa 170°C, immergere la carne e farla friggere.
Il punto di cottura ottimale sarà quando la carne avrà raggiunto croccantezza all'esterno e sarà rosa all'interno.