Bollito misto party

Il bollito misto è un piatto tipico della cucina italiana del periodo autunno/invernale. Ogni regione ha la propria variante ma in linea generale il bollito misto è composto da vari tagli di carne (dal manzo si prende la coda, la scaramella, la testina, il tenerone e la lingua. Dal maiale il cotechino e non deve mancare la gallina o il cappone) che vengono fatti bollire separatamente, accompagnati da delle salse e delle verdure cotte. E' una pietanza che si presta moltissimo ad essere preparata per delle occasioni speciali come per esempio in un pranzo campagnolo. Il bollito misto va preparato il giorno prima lasciando riposare, una volta cotto, ogni taglio di carne nel proprio brodo di cottura. Il giorno dopo il bollito misto, poco prima di servirlo, va riscaldato e tagliato a fette in modo da potere godere in modo rilassato la compagnia degli amici. Dato che è un piatto che va gustato comodamente seduti è meglio non invitare più di 20 persone e, in questo caso, sarebbe ideale disporre piccoli tavolini attorno al tavolo dei bolliti. Nel caso di amici vegetariani è meglio invitarli in un altra occasione oppure prevedere un alternativa al bollito misto come per esempio un piatto di pasta al forno vegetariana.

La tavola è apparecchiata in modo che ogni ospite possa servirsi da solo. I recipienti di coccio coi bolliti vengono sistemati su degli scaldini così la carne rimane sempre ben calda.

 

Partiamo dal vassoio dei bolliti di carne mista bovina già tagliati e suddivisi a seconda del taglio scelto.

 

Si prosegue con un cotechino e una salamella affettati.

 

Anche se a molti non piace, non devono mancare la tenera lingua di vitello e la sua testina.

 





A finire, una gallina bollita tagliata e disposta in modo da potere scegliere la parte preferita.





Accompagnamento ideale per questi meravigliosi un soffice e cremoso puré di patate e verdure miste bollite e la salsa regina del bollito: la salsa verde. Per chi ama i sapori forti, la salsa di rafano che si ottiene grattando la radice pulita del rafano e la condisce con un po' di aceto, una punta di zucchero, sale e pochissimo olio. Per chi invece preferisce sapori più dolci  la salsa pearà, tipica del Veneto, o la mostarda mantovana o della marmellata di ribes nero.




Ed ecco il mio piatto dove, come potete vedere, non mi sono fatta mancare niente. Manca solo la testina di vitello, che non amo, per la sua consistenza gelatinosa. Da bere, un bel bicchiere di Dolcetto o di Barbera o di Lambrusco.