"Ascolto il territorio, seguo le emozioni, per me cucinare è un atto di libertà". Libertà  che è un po' la valvola di sfogo per chi abita come Martina Caruso, classe 1989, su di un isola. Dopo avere fatto la scuola alberghiera a Cefalù e diversi stages in Italia (Gennaro Esposito, Antonello Colonna, Luciano Monosilio) e all' estero (Jamie Oliver a Londra, Malabar a Lima) Martina prende da suo padre Michele il testimone del ristorante di famiglia, che ora gestisce assieme al fratello Luca, portandovi la sua innovativa idea di cucina mediterranea. La cucina di Martina è legata al territorio, soprattutto ai prodotti della sua amata isola che vengono esaltati  in ogni suo piatto. Cerca infatti di includere sempre di più in ogni sua ricetta, per difonderene la cultura, prodotti che altrimenti rischierebbero di scomparire. Ne è un esempio la "Tuma persa" un formaggio straordinario di antichissime origini che solo un caseificio siciliano produce.
Una cucina la sua di "terra e di mare" che si contraddistingue "per freschezza e leggerezza delle materie prima, guizzo creativo e padronanza della tecnica" e che le fa conquistare la stella Michelin nel 2016, il titolo di Cuoca dell’anno per Identità Golose, di Cuoca emergente per il Gambero Rosso e Premio Michelin Chef Donna 2019. Complimenti Martina!