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Lac: Laboratorio di Antropologia del Cibo

Da pochi mesi a Milano, nel quartiere multietnico del Giambellino, ha aperto i battenti Lac, Laboratorio di antropologia del cibo, una scuola di cucina molto innovativa. E' un vero laboratorio antropologico in  quanto oltre alla ricetta conta ancor di più quello che c'è dietro: la sua storia. Ideatrice di questo nuovo format è Giulia Ubaldi, giornalista laureata in antropologia, che ha voluto dar voce a persone con qualifiche differenti (migranti, casalinghe, rifugiati, badanti, musicisti, chef ecc.)  accomunate però dall' amore della cucina e dalla voglia di trasmetterla. I corsi sono per il momento 28, tenuti da 34 chef provenienti da 24 paesi. Davanti a un ristretto gruppo di persone (max 12) per due ore i vari docenti, mentre preparano i loro piatti di casa, raccontano dei loro luoghi di origine, degli usi e dei costumi facendoci fare un affascinante viaggio intorno al mondo.
Non vi resta che scegliere QUI uno dei tanti corsi. Intanto vi racconto il mio viaggio in Tailandia
 


In Italia per amore
Nella foto Giulia Ubaldi con accanto Ning, la nostra docente di cucina Thai. Ning,  nata in un villaggio tailandese al confine con la Cambogia in una famiglia di dodici fratelli si sposa giovanissima ma il matrimonio dura poco. Si ritrova sola con tre figli e per dar loro un futuro migliore si trasferisce a Ko Samui, la seconda isola più grande della Thailandia, dove trova lavoro in un ristorante. E qui conosce Giuseppe che perde la testa per lei e dopo molte peripezie riesce a farla venire a Milano con i figli. Come tutte le storie a lieto fine, si sposano e dopo non poche difficoltà, riescono ad aprire nel 2018 proprio nel cuore di Giambellino Thai Chokdee ( buona fortuna in lingua thailandese) dove Ning propone piatti tipici della sua cucina di casa.   


I sapori del mondo in una stanza
Apettando che il corso abbia inizio il mio sguardo si posa su piccoli particolari che fanno capire la cura riposta nella scelta degli ingredienti. Sui ripiani degli scaffali si possono trovare tantissimi articoli: dalle varie salse, alcune difficili da trovare, a diverse spezie rare e anche manufatti artigianali provenienti da luoghi lontani. Sono tutti acquistabili in loco.


Piccante ma con juicio
Mentre Ning procede con la preparazione di Tom kha gai, una zuppa di pollo al latte di cocco ci racconta che è un piatto molto popolare della cucina tailandese, di cui esistono diverse versioni, a seconda della regione di provenienza. La ricetta che propone è quella che preparava sua mamma e ricorda che la cucina di casa in Thailandia è molto rara in quanto è più conveniente comprare il cibo già pronto nei mercati. Raccomanda di andare piano col peperoncino che, se troppo, rovina il sapore delicato del piatto. E se per caso ne avete abbondato e avete l'inferno in bocca, Ning suggerisce di mettere in bocca dei granelli di sale grosso: il piccante scomparirà e l'inferno si tramuterà in paradiso!


Una carezza per gli occhi e per il palato
Il Khao pad kung, tipico piatto dello street food thailandese, è facile e veloce da preparare. Praticamente si tratta di riso precedentemente cotto, saltato in padella o nel wok con l'aggiunta di gamberi, verdure e altri condimenti. Ning raccomanda di adoperare il Royal Umbrella ( un riso jasmine profumato), indispensabile per dare il giusto aroma a questo piatto.


Un bilanciamento perfetto tra il dolce, l' aspro ed il piccante
Ed ecco l'insalata thailandese per eccellenza: il Som tam thai a base di papaya verde, un frutto che somiglia a un cetriolo con un sapore dolce e rinfrescante che ricorda l'albicocca o il melone.  Per eseguirla ci vuole l'apposito mortaio di legno che potete comprare on line come anche la papaya verde. Praticamente in un mortaio vengono pestati aglio e peperoncino e poi aggiunte carote e papaya verde tagliate a striscioline. Il tutto viene insaporito con succo di tamarindo, salsa di pesce e altri condimenti. Ne risulta una insalata fresca  che presenta un bilanciamento perfetto tra il dolce, il piccante e l'aspro.