Il Blog di Mangiare Bene

Eventi Golosi

Eccellenze del Piemonte in vetrina 2024
Alla scoperta del Monferrato Alessandrino

Eccellenze del Piemonte in vetrina” è un format ideato da Visit Piemonte con La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba  e Alexala per promuovere le eccellenze di questo territorio noto per il suo paesaggio collinare, la ricchezza enogastronomica e il patrimonio storico-culturale. E' una meta ideale per chi cerca una vacanza all’insegna della tranquillità e del contatto con la natura. È perfetto per escursioni a piedi, in bicicletta o percorsi enoturistici, con visite alle cantine locali. Un bellissimo territorio tutto da scoprire.


Montebore: il formaggio della Gioconda 
Interesantissima la visita effettuata al caseificio Terre del Giarolo in val Curone dove dal 2020 la famiglia Grattone ha iniziato la produzione  del Montébore,  un formaggio di origini antichissime, documentate fin dal Medioevo e molto apprezzato nelle corti rinascimentali. Fu infatti l'unico formaggio servito nel 1489 al banchetto di nozze di Isabella d'Aragona e Gian Galeazzo Sforza. Cerimoniere di eccezione fu Leonardo da Vinci che scelse questo formaggio per la sua insolita forma che ricorda una torta nuziale. E, secondo studi recenti, Isabella d' Aragona, fu la musa ispiratrice del capolavoro di Leonardo: la Gioconda. Successivamente, la sua produzione rischiò di scomparire nel XX secolo, ma grazie a un progetto di recupero avviato negli anni '90, è tornato a occupare un posto di rilievo nella gastronomia. E la visita ha inizio: QUI tutte le fasi di produzione.


Tortona la città dei "baci dorati" e non solo.
Tortona ha radici antichissime, risalenti al periodo romano, quando era conosciuta come Derthona. Circondata da dolci colline è una meta ideale per chi cerca un’esperienza autentica, lontano dal turismo di massa, ma comunque ricca di storia, arte e sapori. Il suo centro storico coi suoi edifici storici come il Duomo e palazzi risalenti al periodo rinascimentale e barocco vi sorprenderà. Passeggiando sotto i suoi portici si trovano una varietà di negozi e alcune botteghe storiche come la pasticceria Vercesi nota per la sua lunga tradizione e soprattutto per i suoi Baci dorati una evoluzione del classico bacio di dama: cacao in polvere nell' impasto, cioccolato fondente per unire i due dischi di pasta frolla di forma più allungata e una elegante carta dorata ad avvolgere il tutto. 


Cucina della tradizione
A Tortona la trattoria del Ciccio è un' istituzione. Propone piatti classici del territorio come un ottimo vitello tonnato, dei delicati ravioli ripieni dai carne arrosto, burro fuso e parmigiano ed un dolcissimo bonèt con pesche sciroppate. Il tutto abbinato a una Croatina dei vigneti Repetto.


Vigneti Repetto: massimo della tecnologia per non usare la chimica.
 Immersa in uno scenario suggestivo di colline, dove i vigneti si estendono su terreni di origine prevalentemente calcareo-argillosa, ideali per la coltivazione di varietà autoctone, Vigneti Repetto si distingue per il suo approccio innovativo e rispettoso dell'ambiente, unendo le migliori tecniche tradizionali con tecnologie moderne  tanto in vigna che in cantina. La tecnologia non viene infatti usata per "sofisticare" ma per l'esatto opposto. Ogni vasca, per esempio ha un doppio impianto sia per la refrigerazione che per il riscaldamento. E, per quanto riguarda il Timorasso, l'uva appena raccolta in vigna viene scaricata e pressata e il mosto ottenuto viene fatto fermentare per un paio di settimane per poi diventare vino. Il processo di fermentazione è uno dei passaggi più importanti nel mondo del vino. Uno dei momenti più difficili è verso la fine quando i lieviti hanno trasformato quasi tutti gli zuccheri in alcol e anidride carbonica. Rimane però un residuo zuccherino e i lieviti, se fa freddo, rischiano di morire impedendo alla fermentazione di chiudersi. Questa cantina non aggiunge nulla di chimico, i fosfati per esempio, ma alza la temperatura di qualche grado in modo che i lieviti lavorano meglio e la fermentazione si chiude senza l'aggiunta di nessun prodotto. Fiore all'occhiello di questa azienda sono il Derthona  presentato in 3 diverse annate,  un vino molto territoriale ottenuto da uva bianca cultivar Timorasso, il Monleale, una Barbera invecchiata 20 mesi, di cui almeno 6 in legno. Tutto ciò dà vita ad un vino profumato, intenso, dal colore deciso. Non mancano diversi altri vini dei Colli Tortonesi. Compra QUI


Volpedo visita alla casa Museo dell' Artista Pelizza
l nome di Volpedo è indissolubilmente legato a Giuseppe Pellizza da Volpedo, autore del famoso dipinto Il Quarto Stato, simbolo del lavoro e dell'emancipazione sociale. Il borgo ospita la casa-studio del pittore, oggi museo, dove sono conservati  gli oggetti di uso quotidiano, i libri, i bozzetti e gli strumenti utilizzati dall'artista come la tavolozza ed i tubetti di colore. Dopo avere frequentato l' Accademia di Brera, l'Accademia delle Belle Arti di Roma ed essere diventato allievo di Fattori da cui apprende l'uso dei colori ed ad amare il paesaggio, Pelizza ritorna nella sua Volpedo per un breve periodo per poi recarsi a Bergamo da Cesare Tallone dove impara a fare i ritratti come quello del padre e della madre (foto a destra) che vengono presentati come cittadini borghesi benestanti pur vivendo in campagna. Tornato definitivamente a casa si sposa nel 1892 con una giovane ragazza di Volpedo (foto centrale) che era analfabeta. Pelizza la manda a scuola e il loro legame fu molto profondo, tanto che Teresa divenne un punto fermo nella sua vita in tutti i sensi. Durante questo periodo grazie all' amico Plinio Novellini, Pelizza incominciò a dipingere in un nuovo modo usando colori più brillanti che non si alteravano con la luce. Così è pronto per fare grandi quadri. Dopo il Quarto Stato a cui dedicò ben 3 anni (1898-1901), continua a lavorare dipingendo paesaggi diventando un pittore paesista sempre più legato a valorizzare le trasformazioni cromatiche che la natura può offrire e a trovare più fonti di ispirazione. 


I luoghi di Pelizza
Passeggiando per il centro storico, si possono ammirare anche affreschi e murales ispirati ai suoi dipinti, che fanno di Volpedo una vera e propria "galleria a cielo aperto". La piazza in cui Pelizza dipinse la grande tela del Quarto Stato è una tappa imperdibile: lo spettatore collocandosi nello stesso posto del pittore con dietro di sé la facciata di palazzo Malaspina può immaginare la scena del quadro aiutato dallo stesso contesto ambientale e dai riquadri di pietra disposti nell' acciotolato della piazza che segnalano la posizione dei 3 personaggi in primo piano e dalla massa di persone alle loro spalle. Nella stessa piazza si trova il Museo Didattico con pannelli esplicativi, foto, documenti e oggetti vari che raccontano la storia di Pelizza. Molto interessante l'istallazione multimediale dedicata all'opera Il Quarto Stato che mostra le varie fasi di creazione del dipinto e la sua composizione simbolica. 


Tartufi a gogò
La giornata si conclude con una meravigliosa cena presso il ristorante La Gallina di Gavi a base di tartufo bianco d' Alba. Lo chef Graziano Cacciopoli ha preparato per l'occasione dei piatti a base di prodotti dell' Alessandrino che ha abbinato al tartufo bianco d'Alba e a una selezionedi vini di villa Sparina. Si inizia con Uovo e Montebore con un abbondante grattata di tartufo bianco, un abbinamento sempre indovinato come quello del vino, un Gavi di Gavi del 23. Particolari i ravioli di zucca, topinambur, gorgonzola e cioccolato perfetti per Monterotondo 21, un Gavi Docg del comune di Gavi seguiti da una superlativa Costina di manzo alla pizzaiola abbinata a Rivalta una Barbera 2015. Dulcis in fundo un soffice e cremoso Gelato di Crema servito con lamelle di tartufo bianco d' Alba: indimenticabile! 


Il forte di Gavi
Il Forte è costruito su un’altura rocciosa che domina il borgo di Gavi. La struttura è caratterizzata da imponenti bastioni e mura massicce che si integrano con il paesaggio circostante. È suddiviso in vari livelli e spazi interni, tra cui caserme, magazzini, prigioni e camminamenti di ronda, che evidenziano la sua funzione militare. Le sue origini risalgono al periodo medievale, quando era inizialmente una struttura difensiva costruita intorno a un antico castello che ospitò perfino Federico Barbarossa e la sua famiglia. La sua posizione strategica, dominante sulla Valle del fiume Lemme, ne fece un punto di controllo essenziale lungo le rotte commerciali e militari che collegavano il mare ligure all’entroterra. Nel corso della storia, il Forte di Gavi giocò un ruolo cruciale durante i conflitti tra Stati regionali italiani e potenze straniere. Fu utilizzato dai Genovesi, dai Francesi, dagli Austriaci e, successivamente, anche come prigione durante l'epoca napoleonica e le sue celle ospitarono i prigionieri di guerra austriaci e i disertori italiani durante la prima guerra mondiale, per poi fare spazio ai prigionieri inglesi e ai militari italiani durante la seconda guerra mondiale. E, last but not least, dalle sue mura si possono ammirare panorami mozzafiato delle colline dell' Alto Monferrato.


 Gavi
Passeggiando per il suo centro storico, si possono ammirare antichi palazzi che riflettono l'influenza delle vicine terre liguri e lombarde e vicoli pittoreschi, che raccontano l'importanza di Gavi come crocevia commerciale e culturale. Da visitare la Chiesa di San Giacomo Maggiore in stile romanico del XII secolo nota per la sua architettura. Costruita in arenaria di Gavi, la chiesa presenta elementi romanici e barocchi, frutto delle diverse epoche storiche che hanno influenzato il territorio.


Produttori del Gavi: tradizione e innovazione
La Cantina Produttori del Gavi è situata a Gavi è nota principalmente per il Gavi DOCG, declinato in diverse versioni, tra cui il Gavi del Comune di Gavi.  Fondata nel 1951, questa cantina riunisce 68 soci, tutti viticultori del territorio (11 Comuni con Gavi, quello fondamentale), che lavorano insieme per valorizzare vitigno autoctono Cortese, il principale protagonista del vino Gavi. Un lavoro orientato alla qualità, con attenzione alla selezione delle uve e ai metodi di vinificazione che esaltano la freschezza, la mineralità e l'eleganza tipiche del Gavi: un controllo totale che inizia dalla potatura della vite all'imbottigliamento del vino. La zona di Gavi è caratterizzata da colline ondulate, suoli calcarei e argillosi e un clima influenzato dalla vicinanza del Mar Ligure. Queste condizioni uniche conferiscono a questi vini una spiccata acidità e una complessità aromatica che li rende molto apprezzati sia per il consumo quotidiano che per accompagnare momenti speciali. Compra QUI


Museo Borsalino: l’eccellenza del "Made in Italy". 
Fondata nel 1857 ad Alessandria da Giuseppe Borsalino, questa storica azienda è diventata sinonimo di raffinatezza, qualità e stile in tutto il mondo. Ogni cappello è il risultato di un processo produttivo meticoloso, che combina tradizione e innovazione: dalla scelta dei migliori materiali, come il feltro di pelo di coniglio, alla lavorazione manuale che richiede fino a 7 settimane per completare un singolo pezzo. Indossati da icone del cinema, artisti e personalità di spicco, i cappelli Borsalino sono molto più che semplici accessori: sono dichiarazioni di stile e personalità. Il  Museo Borsalino, situato nel centro di Alessandria, offre un viaggio affascinante attraverso oltre 150 anni di tradizione. La collezione esposta comprende non solo i celebri cappelli (oltre 2000), ma anche fotografie d'epoca, strumenti di lavorazione e documenti storici che raccontano l'evoluzione della manifattura e il ruolo del marchio nella moda internazionale. Nella foto in senzo orario: il Borsalino di Federico Fellini (3 a sin.in alto); quello indossato da Humphrey Bogart nel film Casablanca; quelli di Alain Delon indossati nel film Borsalino e perfino quello di Papa Giovanni XXIII.