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W le pere italiane!

Lo sapevate che gli alberi di pero sono tra quelli più presenti nel Belpaese? Sono, infatti, uno dei frutti per la cui l’Italia si trova al primo posto in Europa e al terzo nel mondo. Produzioni che vedono diverse realtà di eccellenza e che richiedono particolari accorgimenti dal punto di vista della coltivazione. Questo perché le varietà di pere italiane sono davvero tante, ognuna con sue specifiche caratteristiche e tempistiche, realizzate in perfetta armonia con l’ambiente. La coltivazione necessita di particolare attenzione e professionalità, secondo un sapere di tipo contadino che viene trasmesso di generazione in generazione. In questo articolo vi raccontiamo quali sono le fasi da considerare con maggiore attenzione.

Pero: caratteristiche della pianta
Il pero è una pianta originaria delle regioni centrali dell’Europa ed era già noto ai greci e ai romani. Non necessita per la sua crescita di spazi particolarmente ampi, motivo per cui è presente, sia a livello selvatico sia coltivato, negli orti familiari. La coltivazione specializzata si trova, invece, in alcune regioni in particolare. Infatti, più del 65% delle pere italiane sono prodotte in Emilia-Romagna e poi, a seguire, in Veneto, Piemonte, Sicilia, Toscana e Lombardia. La specie più diffusa è il pero comune, da cui deriva la maggior parte delle varietà, capace di arrivare anche a 10 metri di altezza. Il pero preferisce un clima fresco e temperato, senza sbalzi di temperatura importanti, né in inverno né in estate. Per questa sua sensibilità necessita di essere protetto adeguatamente quando arrivano le temperature più estreme. 
Una pianta capace di dare molte tante soddisfazioni, vista la bontà dei suoi frutti che sono gustosi sia assaporati da soli sia in infinite altre preparazioni dolci e salate da realizzare in cucina. Per questo motivo vale proprio la pena di dedicare ogni cura  a questa pianta.

Le fasi della coltivazione delle pere
Il pero si coltiva per propagazione, generalmente attuata per via vegetativa. Le piante sono costituite da un portainnesto formato l’anno precedente ed un nesto costituito da una porzione vegetativa, che può essere una talea o una gemma della varietà che si vuole coltivare. Pertanto, il periodo in cui viene effettuata la piantumazione delle piante è solitamente tra fine ottobre e aprile, anche se ogni varietà presenta tempi e cure a sé stanti.  Un’operazione non meno importante è quella della potatura, anche questa differente a seconda della cultivar, la quale va realizzata nel periodo che precede la fioritura, tra gennaio e febbraio, durante il quale l’albero si trova a riposo vegetativo e dopo che sono finite le gelate. 

Una bellissima fioritura bianca
C’è poi la fioritura, che si verifica generalmente ad aprile, e la raccolta, in linea di massima tra la prima metà di luglio e la seconda metà di settembre, sempre con le specificità della varietà. Ad esempio, le pere Abate Fetel, una tra le varietà più apprezzate, vengono raccolte a settembre, tra la prima e la seconda decade del mese. 
Infine, grazie ai moderni metodi di conservazione, le pere sono disponibili praticamente tutto l’anno, con l’alternanza delle diverse tipologie grazie a moderne tecnologie che ne permettono la conservazione in maniera naturale, mantenendo inalterate le caratteristiche organolettiche del frutto. Le pere Abate Fetel, per tornare al nostro esempio, si possono abitualmente trovare sugli scaffali dalla seconda decade di settembre fino alla fine di maggio.