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Una cena QUASI Futurista

Nello spazio d'arte  Scoglio di Quarto a Milano si è svolta l'undicesima  cena QUASI Futurista, in onore di Gerardo Dottori (aeropittore futurista), a 140 anni dalla nascita. La serata organizzata dall' artista Carmine Caputo di Roccanova e promossa dal suo inizio da Arte da mangiare mangiare Arte, l' associazione culturale nata a Milano nel 1996 presso la Società Umanitaria su progetto della scultrice Ornella Piluso in arte Topylabrys.
 


Un omaggio al Movimento
Agli invitati ( 28 fra fra artisti, giornalisti, performers e critici d’arte) veniva richiesto di ricordare il Movimento e le sue caratteristiche realizzando su una doppia pagina di un quotidiano un' opera che veniva immediatamente esposta sulle pareti della galleria, trasformando tutti i partecipanti in artisti quasi futuristi per una sola sera. Il mio contributo è stato una libera interpretazione di UOMODONNAMEZZANOTTE ,un dessert futurista .


La palatolista
La palatolista  segue la culinaria futurista che si basa su 3 principi fondamentali: variabilità, forma, colore. Bisogna dunque "rompere la sequenza di assunzione del cibo ( antipasto minestra, carne, verdura, frutta), seguire gli abbinamenti che saltano in mente, predisporre i cibi seguendo il proprio piacere differentemente dai dettami delle diverse tradizioni, italiane, francesi, viennesi, arabe". Inoltre  bisogna "curare con maggiore attenzione il modo di servire e predisporre le pietanze sulla tavola, magari, riferendosi a forme ispirate all' architettura: l'uso dei guanti per chi serve sarà introdotto in tutti gli ambienti borghesi". Infine "sulla tavola il colore deve prendere il primo posto, dimenticando  i coordinati bianchi con il filetto dorato...Bisogna distruggere la monotonia". La tavola deve ridere di gioia nella diversità dei rosso-giallo-verdi-azzurro dei piatti che sembreranno ballare una sinfonia gustosa che molto aggradevolmente stuzzicando al massimo il nostro appetito, vuoteranno il loro contenuto nel nostro dilettato stomaco. ( da "Roma futurista" n.83, maggio 1920)   

Il menu quasi futurista
La cena, con listavivande appositamente preparata, si è svolta con spirito prettamente futurista. E' importante ricordare che il Futurismo rappresenta non soltanto il più importante movimento artistico d’Italia, ma del mondo, in quanto nessuna corrente artistica ha toccato tante discipline come il futurismo, come pure nessuna ha avuto aderenti in tante nazioni del mondo.


Tutti a tavola!
I boccioncini Boccaceschi, il riso indiavolato, il riso acetic, la frittata marinettata, i piselli volanti: tutte ricette coloratissime a base di ingredienti cari ai futuristi.


Istantanee della serata
La cena è stata molto allegra e anche rumorosa . Durante il pasto, i commensali erano avvolti da inaspettati suoni creati da Filippo Monico, che utilizzava strumenti insoliti come una canna da pesca con appese campane e nacchere, la ringhiera della scala o persino una scultura sulla testa per produrre sonorità straordinarie e sorprendenti perfettamente in linea con la serata. Carmine Caputo di Roccanova fotografato accanto a Ornella Piluso  brinda alla serata con il "vino infernale"  e fra una portata e l'altra declama  i suoi " Dieci comandamenti del  nuovo manifesto di cucina futurista". Riassumendo, bisogna mangiare cibi rigorosamente freddi, ricchi di peperoncino e di aglio; alimento principale è il riso "per combattere l'uso e l'abuso della pasta che s'impiomba nello stomaco e rende le persone sonnolente e prive di velocità creativa". Vietati  birra, vino e altre bevande che non siano a base di succo di aglio e peperoncino e usare foglie d'ortiche crude al posto del tovagliolo, per poi mangiarle per essere degno di usare la cucina futurista del Duemila. 
La serata è terminata con una “Bomba quasi futurista” (uovo di Pasqua), piovuta dal cielo, i cui frammenti di cioccolato fondente sono stati assaggiati dagli invitati.
Ogni partecipante è stato omaggiato con un segnaposto personalizzato dell' artista Margherita Cavallo e rose di carta di Tiziana Grassi.