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Lo zucchero (non) fa male?
Processo simulato allo zucchero

Lo zucchero è stato l'imputato del processo che si è svolto nell' Aula Magna dell' Università Statale di Milano. Un processo pubblico in piena regola; con un collegio giudicante, il dibattimento tra pubblico ministero e  legali della difesa, illustri periti e testimoni per entrambe le parti. 

Medici, scienziati, operatori di settore si sono confrontati sul tema simulando nella forma un autentico processo penale; a presiederlo il magistrato Fabio Roia, presidente di sezione al Tribunale Penale di Milano. A guidare l'accusa  il pm milanese Laura Ponti, mentre la difesa era nelle mani dell'avv. Luciana Bertoli. Chiamati a esporre le ragioni di entrambe le parti, una serie di medici specialisti, nutrizionisti, studiosi, ma anche madri di famiglia, campioni di basket. E lo zucchero, il super imputato? A rappresentarlo  Vincenzo Santoro, della pasticceria Martesana che, a differenza dei normali imputati, nell' attesa della sentenza ha offerto un rinfresco a tutti i presenti. Curatori scientifici dell'inedita iniziativa, che si rivolge non solo agli addetti ai lavori e ai media ma anche a un pubblico generale, due dottori: Maria Teresa Zocchi e Sandro Siervo (consiglieri dell'Ordine provinciale medici e odontoiatri, Milano).


E il processo ha inizio con la lettura da parte del Presidente del capo di accusa: " Lo zucchero (identificabile con termini di saccarosio, zucchero di canna, sciroppo di glucosio) è imputato del reato p.p. dall’art. 582, 583 n. 1 e 2  c.p. in quanto si propone per il consumo o è contenuto in prodotti destinati all’alimentazione, talvolta senza specifiche indicazioni quantitative sulla propria presenza, e quindi introducendosi nell’organismo umano al di là dei limiti quantitativi identificati dalle linee guida dell’ OMS, CAGIONA ai consumatori effetti lesivi da cui derivano malattie durevoli e anche gravi in particolare tale sostanza induce e/o incrementa – in soggetti per altro predisposti – malattie quali carie dentali, diabete mellito, obesità, insufficienza renale, problematiche cardiovascolari e degenerazioni cognitive del tipo Alzheimer. Accelerando in altri termini i processi di degenerazione vascolare e di invecchiamento."

Vincenzo Santoro, tra i suoi avvocati difensori e uno dei consulenti di parte, pensa già a come rispondere a questi capi di accusa.  


Il processo prende il via con la chiamata da parte dell' accusa del suo consulente per fare chiarezza sul tema.



Il prof. Franco Folli ( Professore Ordinario di Endocrinologia UNIMI e Direttore Servizio di Diabetologia e Malattie del Metabolismo Ospedale san Carlo) inizia il suo intervento affermando che il glucosio è essenziale soprattutto al funzionamento del nostro sistema nervoso centrale.  


Ma bisogna seguire le linee guida dell' OMS facendo un uso molto modico di zucchero raffinato.


Sempre per l'accusa, Il prof Giordano Beretta (Presidente Associazione Italiana Oncologia Medica e responsabile UO Oncologia Humanitas Gavazzeni Bergamo) ha sottolineato che lo zucchero in eccesso porta all' insorgenza di diverse malattie fra cui il diabete.


Il prof. Stefano Carugo (Professore Asociato Malattie Cardiovascilari UNIMI e direttore SC Cardiologia Ospedale san Paolo Milano) ha ricordato che lo zucchero in eccesso è causa di malattie cardiovascolari e ha affermato che un milione di milanesi abusano di zucchero mentre centomila abusano di droghe. Un dato che fa molto pensare.


E' più l'abuso che il suo uso a creare problemi.


La difesa di Vincenzo Santoro ( in via del tutto eccezionale gli è stato permesso di indossare la toque: in un aula di tribunale bisogna stare a capo scoperto) è stata appassionata. E' d'accordo che lo zucchero in eccesso faccia male: per questo motivo nella sua pasticceria ha abbassato il tenore dello zucchero in tutti i suoi dolci. Ha ricordato che lo zucchero è un sapore che porta allegria e trasmette felicità. Bisogna farne un uso intelligente però. Il dolce va amato e gustato in occasioni speciali e non nella quotidianità.


Paolo Toniolo (nutrizionista), consulente della difesaha ricordato che dagli anni '70 in poi si sono demonizzati i grassi saturi e poi il problema si è spostato allo zucchero. Non bisogna  processare lo zucchero ma la mancata educazione del senso del gusto, finalizzata ad amare il cibo sano e a permettere di avere la giusta misura nell’assunzione degli alimenti. In fondo una caloria è una caloria. Che sia grasso o zucchero non cambia. Chi è obeso lo è a causa di una "disarmonia alimentare"


Il prof Martelli (direttore pediatria Ospedale Salvini Garbagnate Milanese) ha affermato che i bambini devono assumere zuccheri a lento rilascio ma bisogna rimanere sempre entro i limiti suggeriti dalle linee guide dell' Oms. Nella tabella potete vedere quanti zuccheri aggiunti sono contenuti nei loro cibi preferiti. Bisogna che la prevenzione venga fatta non solo nelle famiglie ma anche a scuola. 


E' vero: l'uso eccessivo fa male e causa dipendenza come la nicotina e la caffeina. L' assunzione normale non presenta problemi è l'assunzione dello zucchero in eccesso può accentuare ancor di più l'effetto tossico degli zuccheri semplici. Il ruolo dello zucchero semplice sul fegato è considerata una droga: è tossico e crea dipendenza. Anche la vanillina, presente in molte merendine, è una sostanza che crea dipendenza. 


Conclusione: l'accusa chiede la condanna dello zucchero a 2 anni anche per dolo con le attenuanti generiche.  La difesa invece ne chiede l'assoluzione in quanto lo zucchero non ha commesso il fatto con dolo, sono altri i soggetti che lo hanno indotto a causare danni, ossia alcuni usi e  costumi alimentari attuali.
La sentenza ha dichiarato l’imputato colpevole e lo ha condannato ad un anno di lavori socialmente utili che consistono nella redistribuzione dello zucchero a favore dei paesi più poveri per tentare un riequilibrio di tutte le risorse alimentari.  QUI il video della sentenza completa.