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Le tavole del Bagutta

Dal 25 Ottobre sono ospitati all' Università Bocconi ( ingresso via Roengten 1) tutti i quadri che hanno decorato le pareti del ristorante Bagutta fino alla sua chiusura avvenuta poco tempo fa.

La preziosa raccolta rischiava di perdersi dopo il fallimento nel maggio scorso di questa storica trattoria. Gianfelice e Martina Rocca l'hanno acquistata in blocco donandola subito al Premio Bagutta che da novantun’anni assegna un riconoscimento a un’opera letteraria. Ora viene esposta in modo permanente alla Bocconi.

La trattoria Bagutta aperta nel 1926 da Alberto Pepori, diventò presto un punto di incontro di scrittori pittori e giornalisti. Una sera del 1927  a un eterogeneo gruppo d’intellettuali, riuniti intorno a un tavolo, capitanati da Riccardo Bacchelli e da altri 10 amici ( Orio Vergani, Adolfo Franci, Paolo Monelli, Gino Scarpa, Mario Vellani, Antonio Steffenini, Luigi Bonelli, Mario Alessandrini, Antonio Verretti e Antonio Nicodemi) venne l'idea di istituire un premio letterario, il primo in Italia, e di autoeleggersi come giuria. Non erano dei critici, ma  persone colte e con grande spirito di indipendenza. Questo desiderio di indipendenza portò i fondatori a sospendere il premio dal 1937 al 1947 per non subire le pressioni del regime. 

Molti erano i pittori e scultori habituès di questa trattoria che in cambio della generosa ospitalità lasciavano le loro opere in cambio. Qui ne vediamo alcune: quella in bianco e nero è di Luciano Francesconi il famoso vignettista del Corriere della sera morto suicida e a sinistra una "Lista" un ricordo affettuosamente caricaturale  delle serate in onore di un artista. Qui vediamo quella disegnata da Marco Vellani Marchi per l'uscita del libro Suora Evelina dalle belle mani di Marco Ramperti dove le firme dei presenti diventano un elemento grafico.

 

Isabella Bossi Fedrigotti, l'attuale presidente del Premio Bagutta, durante il suo intervento ha ricordato che dopo le chiusura del ristorante Bagutta le riunioni si tengono nela Sala dell'Ermellino dello studio di Francesco Micheli il finanziere che sostiene da anni questo premio. Nella stessa sede  avviene poi la consueta cena finale. Alle sue spalle sul muro il primo verso della Preghiera della Serenità  "Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare...". Quanto è attuale!