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Il manuale del perfetto birrofilo

Molte sono le domande che possono venire in mente quando si vuole servire la birra nella maniera giusta. In questa sezione  troverete tutti i consigli utili per diventare padroni della materia. Da che tipo di birra acquistare a come poi servirla in casa.  Diventerete così dei perfetti birrofili.

Il bicchiere
Il bicchiere ideale per la birra è in vetro, ben pulito, senza tracce di detergente e brillantante. Prima dell’uso è consigliabile bagnarlo con acqua fredda, per due motivi: abbassarne la temperatura, in modo da impedire uno shock termico che incida sulla tenuta della schiuma e sulla fragranza del prodotto; eliminare eventuali tracce di polvere. Bolle di anidride carbonica attaccate alle pareti sono segno di scarsa pulizia o di presenza di calcare. Ciascuno stile di birra ha il bicchiere più appropriato che permette di esaltarne il gusto e l’aroma, aiutando la formazione della giusta schiuma. Forse anche più del vino, la birra richiede un bicchiere appropriato per non rischiare di perdere le sue caratteristiche fondamentali. La forma è molto importante per riuscire a creare la giusta schiuma. Per le birre più schiumose sarà opportuno un bicchiere a tulipano, che va a chiudersi, per compattare e rendere alta la schiuma. Viceversa i bicchieri più svasati nella parte alta saranno perfetti per birre meno ricche di anidride carbonica. Servire la birra con la giusta schiuma è il primo passo per poterla apprezzare al meglio.

Come si serve la birra
La birra va spillata rispettando due velocità:prima lentamente, tenendo il bicchiere leggermente inclinato fino a riempirlo per tre quarti; poi, dopo averlo raddrizzato, più velocemente, in modo da far sviluppare la giusta quantità di schiuma. Per una spillatura perfetta, alla fine dell’operazione, l’ideale sarebbe lasciare riposare il bicchiere per uno o due minuti, per poi aggiungere gli ultimi fiotti di birra: la schiuma salirà oltre il bordo del bicchiere, sfidando le leggi della fisica. Solo così già dal primo sorso si potrà apprezzare la morbidezza, la compattezza e la fragranza della schiuma, primo indizio per una grande birra di qualità.

La Schiuma: alta due dita e ben compatta
La schiuma può essere considerata una delle parti più importanti della birra. Già alla vista deve soddisfare certe caratteristiche: deve essere alta due dita e ben compatta. A livello gustativo poi, non possiamo non pensare all’importanza della schiuma: è il filtro naturale della birra, attraverso cui vengono dosati, con eleganza e gradualità, gli aromi del luppolo e del malto. Il gusto, più amaro di quello della birra stessa, esalta il suo caratteristico sapore, amplificandone la piacevolezza. Infine la schiuma svolge anche un’azione protettiva. La difende dall’ossidazione, mantenendone integri aromi e fragranze e rendendola più buona e digeribile.

La temperatura
Ogni stile di birra ha la sua corretta temperatura di servizio. La regola è che più una birra è corposa ed alcolica, più sale la temperatura a cui berla. Una classica Lager, ad esempio, va bevuta tra i 4 e i 6° C, quindi una temperatura simile a quella dei nostri frigoriferi domestici. Cambia tutto per una birra a alta fermentazione, corposa e dal grado alcolico intorno a 10° come la birra d’Abbazia, giusto per fare un esempio. Qui la bassa temperatura del frigo rischia di farci perdere tutte le sfumature organolettiche che queste birre riescono a dare. Dobbiamo salire a quella che è chiamata temperatura ambiente, considerando che per ambiente si intende quello delle cantine. Perciò 14°, 16° saranno ideali. Se non disponiamo di una cantina niente paura. L’immersione in ghiaccio per alcuni minuti prima del consumo porterà la birra alla temperatura perfetta.

La giovinezza
La birra, a differenza del vino, va bevuta giovane. Come tutti i prodotti “vivi”, più fresca è, più mantiene integri profumi e gusto. Per assaporarla al meglio affidatevi alle indicazioni riportate in etichetta. Ovviamente a queste indicazioni devono seguire alcuni accorgimenti che riguardano la conservazione. Se no, anche le birre più giovani potrebbero presentare alcune anomalie sotto il profilo organolettico. Detto questo è opportuno segnalare alcune tipologie di birra che potrebbero “invecchiare” per alcuni mesi o addirittura anni. Si tratta di birre ad alta fermentazione dotate di una gradazione alcolica abbastanza alta che garantisce una maturazione ottimale.

La conservazione
La birra risente degli sbalzi di temperatura e degli effetti di luce e ossigeno. L’ideale è conservarla in posizione verticale, per ridurre il rischio di ossidazione, in un luogo fresco e pulito, al riparo dalla luce, evitando l’umidità delle cantine. Questa potrebbe influire sulla corretta conservazione della birra, al contrario di ciò che succede col vino. Tuttavia vi sono delle birre tappate col tappo di sughero. In quel caso l’ideale e tenerle in posizione orizzontale in modo che il tappo rimanga sempre a contatto col liquido e non rischi di seccarsi.