Non conoscevo il territorio piacentino e sono rimasta incantata dalla bellezza dei suoi territori, dalle sue verdi vallate, dai suoi borghi storici, dai suoi castelli, dai suoi eccellenti piatti tipici, dai suoi vini e dalla gentilezza e disponibilità della sua gente. Ringrazio Roberto Rossi di Intour Project , coordinatore del tour, e Agriturismi Piacentini, Mangiare Piacentino, Associazione Castelli del Ducato e Destinazione Turistica Emilia per l'ospitalità e per aver contribuito ad avermi fatto conoscere in modo non banale i suoi luoghi più belli ed interessanti. Sono stati 4 giorni intensi ed entusiasmanti. spesso.
I partecipanti
L'immancabile foto di gruppo: partendo da sinistra, Emanuele Rossi ( curatore del circuito Mangiare Piacentino), Graziano Boccalini (guida turistica), Mirco Pareti (Agriturismo il Gelso), Monica Viani ( Famelici ), Marina ( Mangiarebene), Anna Botti (Scrittrice e attrice di teatro piacentino), Daniela Ferrando (Scatti di Gusto, Blogvs), Roberto Rossi (Intour Project), Pietro Busconi (giornalista) e Pierangelo Romersi (direttore Destinazione Turistica Emilia). Mancano Stefania Corrado (wine coach and wine expert) e Giorgio Bertuzzi, il fotografo ufficiale del tour. Sono quasi tutte sue le foto del mio reportage: non solo è un grande fotografo ma soprattutto un grande amante e conoscitore di questo territorio che grazie a lui ho apprezzato ancor di più.
Podere Casale
Immerso nelle colline verdi della val Tidone, al centro del borgo di Vicobarone frazione di Ziano Piacentino il comune più vitato di Europa. Distante mezz'ora da Piacenza, questo podere costruito in un fortilizio del XIII è stato completamente ristrutturato ed adibito ad agritutrismo con una bella piscina. E' stata ricuperata la torre con " il pozzo delle lame" con alle sue pareti e al pavimento lame aguzze che rendevano ancor più cruenta la morte dei malcapitati che vi venivano gettati. La proprietaria Daniela Rigamonti ha arredato con gusto le camere e si occupa con passione del giardino: magnifiche le sue rose antiche. Il figlio Nicolas si occupa anche dei vigneti del podere da cui ottiene vini Doc tipici del territorio: Malvasia, Ortrugo, Bonarda e Gutturnio, una delle prime DOC italiane prodotto coi vitigni Barbera e Croatina, che abbiamo degustato con piacere. Sono tutti vini di qualità con prezzi molto convenienti (dai 5/6 euro fino15 per il Gutturnio Doc Riserva). Monica e Daniela concordano alzando i loro calici!
Agriturismo Il Gelso
Si trova in val Luretta, una piccola e verdeggiante valle tra le valli Tidone e Trebbia . Dopo aver visitato accompagnati da Mirco Pareti i resti del medioevale e diroccato borgo di Montecanino, da cui si gode una bella vista sulla pianura padana, ci siamo seduti a tavola per degustare alcuni piatti tipici della cucina piacentina preparati di Marinella Pareti. Fra i tanti serviti, non mancavano l'antipasto piacentino composto da salame, coppa e pancetta piacentini, giardiniera di verdure dell'orto accompagnati dal gnocco fritto, i gnocchi di patate conditi con erbe aromatiche e menta e i Pisarei e fasò di cui esistono diverse versioni. Una cena eccellente! Ovviamente,dato che è un agriturismo, ci si può fermare a dormire.
Il Castello di Agazzano
Appartenente dal 1200 a oggi alla stessa famiglia ( Anguissola, Scotti, Gonzaga) il Castello di Agazzano, nasce come fortezza difensiva. Si arricchisce alla fine del XV secolo di un bellissimo doppio loggiato, caratteristico del mantovano e raro nel piacentino, che ne addolcisce l’aspetto militare. Al suo interno, si trovano ampi saloni con camini dell'epoca, cucine e alloggiamenti militari. Adiacente alla fortezza militare si erge la villa settecentesca, con saloni affrescati e un caratteristico cortile con porticato. Il Castello è aperto al pubblico per visite guidate su appuntamento e anche come spazio per eventi culturali e matrimoni. E, se volete trascorrere una notte da favola, avete a disposizione la suite Eleonora con terrazza annessa che vi permetterà di avere il castello tutto per voi... fantasma compreso.
Annesso al Castello la secolare cantina dove vengono fatti riposare i vini provenienti dagli antichi vigneti dell' Azienda Agricola Le Torricelle : il BB rosé ed il BB Frizzante dove per BB si intendende Bevi Barbera e non Brigitte Bardot.
Agriturismo Agronauta
Dopo una passeggiata che costeggiava campi e vigne della incantevole Val Luretta accompagnati da Stefano Zucconi dell' Agriturismo Agronauta ci aspetta un ottimo pranzo preparato da sua moglie Martina.
La sua giardiniera era particolarmente delicata in quanto l'aceto era molto ben calibrato. Martina ci ha insegnato a fare i turtei con la cua - tortelli farciti di ricotta ed erbette conditi con burro, salvia e parmigiano - e una torta di piselli freschi: squisita! L' Agriturismo Agronauta è particolarmente indicato come base di partenza per gli amanti del trekking e della mountain bike.
Castello di Rivalta
ll Castello di Rivalta, riconoscibile dalla sua classica torre cilindrica, sorge all’imbocco della Val Trebbia. Nato come una fortezza militare, di secolo in secolo ha subito varie ristrutturazioni fino a diventare la suntuosa residenza della nobile famiglia Zanardi Landi che lo ha acquistato alla fine del secolo scorso e che vi dimora abitualmente. Circondato da un grande parco, il suo interno è un susseguirsi di imponenti saloni di rappresentanza, di sale da pranzo, di cucine, di camera da letto ( nella foto quella che ha ospitato la principessa Margaret ospite abituale del castello). Come tutti i castelli che si rispettino non manca il fantasma Giuseppe, il cuoco di casa ucciso nel ' 700 per vendetta dal maggiordomo a cui aveva insidiato la moglie; si manifesta spegnendo le luci e spostando gli oggetti.
Molto suggestivo il borgo che ospita abitazioni private, ristoranti e bar. Nella foto la Bottega del Borgo dove si possono acquistare le eccellenze locali mentre La locanda del Falco, a pranzo, propone "il pasto operoso": un primo, un secondo, vino, acqua e caffè a 12 euro. Viene servito solo nei giorni feriali.
E' inoltre possibile soggiornare nell' Hotel Castello di Rivalta che mette a disposizione lussuose stanze. E per chi vuole trascorrere un weekend in pieno relax c'è la Spa con una vasta offerta di percorsi wellness.
Azienda Agricola Sandro Oddi
Nel verde della valle Tidone la famiglia Oddi viticoltori fin dalla metà del XIX secolo produce ottimi vini bianchi e rossi. Sandro e Paolo Oddi, gli attuali proprietari, ci hanno fatto visitare la cantina e degustare i vini da loro prodotti. Oltre ai vini Doc dei colli piacentini, merita una particolare attenzione il Fruttano riconosciuto come il più antico dei vini novelli ed è specialmente indicato come accompagnamento di salumi e pesci d'acqua dolce. Poi nel ristorante del loro agriturismo il Viandante abbiamo gustato piatti tipici della zona come i ravioli con sugo di arrosto ed un roast beef all'inglese dalla cottura perfetta.
Agriturismo Corte del Gallo e Agriturismo Il Poggio Cardinale
Siamo di nuovo in Val Trebbia, vicino a Rivergaro, in aperta campagna a solo mezzora da Piacenza. Entrambi gli agriturismi sono ideali per ospitare gli amanti degli sport all' aria aperta e offrono una genuina cucina piacentina come i classici tortelli con la coda ma, alla Corte del Gallo, Elia ama dare il suo tocco personale ai piatti della tradizione: strepitosi i suoi ravioli verdi farciti con gorgonzola e ortica.
Il maneggio della Corte del Gallo organizza trekking a cavallo: Salvio, Livio e Laura hanno studiato percorsi non solo giornalieri nella Val Trebbia e Nure ma anche di più lunga durata come quello che in due giorni porta a Chiavari. Mi sono innamorata di Don Carlos III un cavallo lusitano dagli occhi azzurri che Salvio sta dressando nel paddock. Agli amanti della mountain bike segnalo Trebbia wheels che organizza gite in Alta Val Trebbia.
Arrivando a Bobbio e Ponte del Diavolo
Com'è bella la strada che porta a Bobbio con i suoi campi verdi e distese di papaveri rossi: una vera carezza per gli occhi. E che emozione quando dopo una curva appare il Ponte Vecchio conosciuto anche come Ponte del Diavolo di età romanica con 11 archi disuguali tra loro. La leggenda narra che fu il diavolo in persona a costruirlo in una notte sola a seguito di un patto stipulato con san Colombano che gli aveva promesso l'anima del primo passante. Riuscì però a gabbarlo facendo passare per primo un cane.
Per le vie di Bobbio
Bobbio, considerato uno dei più bei borghi d'Italia, si trova sulla sponda sinistra del fiume Trebbia. E' bello passeggiare per il centro storico con i suoi vecchi palazzi e i suoi caratteristici vicoli. Nel corso principale, merita una fermata la salumeria Porta Nova dove si trovano le migliori specialità piacentine fra cui il Bractòn, un salume locale ottenuto dalla spalla di maiale conciata con sale, pepe, spezie e aglio e fatta stagionare per tre settimane; poi viene lessata per 4 ore e gustata calda tagliata a fette spesse come un cotechino e servita con purè di lenticchie. Se ne avanza, il Bractòn si può mangiare freddo, tagliato a fette sottili fra due fette di pane.
Bobbio: il Duomo e Monastero san Colombano
Bobbio, abitata prima dai Liguri, poi dai Celti e dai Romani, raggiunse il suo massimo fulgore con l'arrivo nel 614 del monaco irlandese san Colombano che riceve in dono questo territorio dal re Longobardo Agilulfo e vi fonda l' Abbazia che porta il suo nome e che, col passare dei secoli, diventa uno dei centri monastici più importanti d'Europa. Nelle tre foto inferiori vediamo l porticato con il giardino di Piazza Santa Fara,il cortile interno dove si svolge il Bobbio FilmFestival diretto da Marco Bellocchio e la statua di san Colombano che si trova all' interno della omonima basilica. Nelle tre foto superiori il Duomo edificato nel secolo XI° con stupendi affreschi come quello dell' Annunciazione della seconda metà del Quattrocento e l'intrigante affresco dell' Ultima Cena con un san Giovanni dalle fattezze femminil a supportare la teoria che affermava che Gesù fosse sposato e che San Giovanni fosse in realtà Maria Maddalena che partorì il loro figlio in Francia dando vita alla stirpe dei Merovingi e dei re di Francia.
Bobbio: Museo Collezione Mazzolini
Situato all'interno dell' Abbazia di san Colombano, questo museo espone opere donate da Rosa Mazzolini, appassionata collezionista, e comprende opere di importanti artisti italiani realizzate tra gli anni '30 e '60. Fra questi De Chirico, Carrà, Sironi, Fontana, Campigli, de Pisis. Una vera chicca.
Bobbio: ultime istantanee
Non poteva mancare la sosta golosa al ristorante Il Piacentino dove nel suo bel giardino abbiamo gustato due fra le specialità più conosciute del luogo: i maccheroni alla bobbiese fatti secondo la tradizione antica con l’ago da calza e conditi con il sugo di stracotto e la coppa al forno con cipolle . Un grazie a Celestina Bellocchio per l'ospitalità e alla bravissima Anna Botti che ci ha deliziato a tavola recitandoci detti e proverbi piacentini fra i questi mi è particolarmente piaciuto: " Mei mör d'indigestiön che crappä ad famm" ( E' meglio morire d'indigestione che crepare di fame).
Passeggiando per le strade di Bobbio, ho incontrato l'attore Gianni Schicchi che compare in molti film di Bellocchio e non ho resistito a farmi ritrarre con lui. Prima di lasciare a malincuore Bobbio, la foto di gruppo completa con Stefania Turato (prima a sinistra) e Giorgio Bertuzzi ( accanto allo striscione rosso). C'è anche Chiara Dabusti la guida di Cooltour che ci ha fatto conoscere ed amare Bobbio. Conto di ritornerci quanto prima!
Castel Arquato
Un altro gioiello è il borgo medoievale di Castel Arquato dove sembra che il tempo si sia fermato. La Rocca Viscontea eretta da Luchino Visconti alla metà del XIV secolo viene considerata uno dei complessi militari più importanti del nord Italia e dal suo mastio si gode un bellissimo panorama su tutta la val d'Arda. Molto suggestiva la collegiata di Santa Maria risalente al XIImo secolo, costruita in pietra arenaria e considerata fra le opere romaniche più interessanti della regione. Di grande impatto il grande crocefisso ligneo posto sull' altare maggiore e il fonte battesimale ad immersione in pietra.
Podere Palazzo Illica
Palazzo Illica è un edificio seicentesco, a pianta rettangolare in laterizio e pietre arenarie che nel 1800 fu trasformato in villa dalla famiglia di Luigi Illica il famoso librettista, assieme a Giuseppe Giacosa, di Puccini, Verdi e Mascagni. Fu comprato alla fine degli anni '30 del secolo scorso dal bisnonno dell' attuale proprietaria Maria Enrica D’Agostini che lo ha trasfomato in un accogliente ed elegante agriturismo con piscina e scuderia annessa. Nella Locanda abbiamo degustato, sotto la guida di Alessandro Villa ( quarta generazione alla guida del rinomato ristorante Faccini) l'olio extravergine di oliva 14.75, un blend fatto con le olive provenienti dagli ulivi coltivati intorno al podere. L'olio è di media intensità, in bocca si percepiscono i sapori di pomodoro e di mandorla bianca e l' amaro predomina sul piccante. Prende il nome dall' anno 1475, anno in cui l'editto di Parma obbligava i contadini ad impiantare gli ulivi nelle loro campagne. Accompagnati da Silvano Locardi, figlio di Maria Enrica, che si occupa dell' azienda agraria e della scuderia, abbiamo poi fatto un giro intorno all' uliveto dove crescono circa 1000 ulivi di varietà diverse. Ci siamo poi fermati a pranzo dove abbiamo potuto apprezzare l'ottima cucina di Palazzo Illica: mi sono particolarmente piaciuti i Pisarei e fasò, preparati secondo la ricetta originale e la morbidissima torta di mele la cui ricetta Maria Enrica ha condiviso gentilmente con tutti noi.
Vini, agriturismo, museo - Azienda agricola La Tosa
La Tosa l'azienda dei fratelli Ferruccio e Stefano Pizzamiglio si trova sulle colline sopra Vigolzone in Val Nure. La loro passione per l’antica tradizione contadina sulla vinificazione li ha portati a raccogliere tanti attrezzi, stampe e libri grazie ai quali hanno creato l'unico Museo del vino della provincia di Piacenza. Raccolti in una grande sala sono esposti oltre quattrocento oggetti risalenti ad un periodo compreso tra l’inizio dell’Ottocento e l’inizio del Novecento secondo un percorso che segue tutte le fasi della produzione dell’uva e del vino. Fra questi un cannone utilizzato per spaventare gli uccelli; ne esisteva anche uno contro la più temibile grandine il cui brevetto originale del 1899 è esposto in una vetrina del museo. Stefano Pizzamiglio ci ha accompagnato poi a fare un giro della cantina spiegandoci come le viti vengano nutrite a base di prodotti naturali e come siano anche di basso impatto i trattamenti anticrittogamici: principalmente rame, zolfo ed estratti fenolici.
I vitigni coltivati sono otto, quattro a bacca bianca e quattro a bacca rossa: la Malvasia di Candia Aromatica, il Sauvignon, l’Ortrugo, il Trebbiano Romagnolo, la Barbera, la Bonarda, il Cabernet Sauvignon e il Merlot. E' seguita poi una degustazione guidata di alcuni dei loro vini fra cui il Gutturnio e Luna Selvatica ( Cabernet Sauvignon all’85% e Merlot) molto apprezzato dal tristellato chef Massimo Bottura.