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Eventi Golosi

Educational tour in Salento

Ospite della regione Puglia,  Puglia Promozione e Jump In ho trascorso 6 giorni nel Salento per conoscere ancor più in profondità questo bellissima regione. Un tour per davvero entusiasmante.

 

A Poggiardo tutti i mercoledì si svolge uno dei mercati più importanti del Salento. Lungo le vie del centro di questa bella cittadina  centinaia di bancarelle espongono i loro prodotti.

Sono rimasta incantata dalle tante specialità locali: frutta e verdura quasi a km 0, specialità locali come taralli e olive e molto altro ancora come, per esempio, oggetti in cartapesta.

In questo video conoscerete il mitico Enzo ed il suo infallibile metodo per scoprire se il melone è dolce. Imparerete anche a cucinare i monaceddhi.


 
Poi tutti a pranzo al Borgo, un delizioso Bed and Breakfast situato nel centro storico di Poggiardo ospiti di Valeria Carluccio , organizzatrice del tour dove ci è stato servito un ottimo lunch a base di verdure locali.

Già entrando nel panificio di Antonio Protopapa a Giurdignano si capisce che ci si trova in un posto molto particolare. Antonio ogni giorno sforna centinaia di friselle, pucce, pitille, pani fatti con farine integrali soprattutto antiche come per esempio quella di grano arso. Pani molto richiesti in tutto il Salento. 



Ci tiene anche molto anche ai denti dei suoi clienti...

Il perché è presto detto: per le sue pucce usa solo olive celline e leccine, che sono così piccole da non potere essere snocciolate. Inoltre, cosa che non sapevo, è il nocciolo quando viene cotto in forno a rilasciare l’olio che conferisce il gusto al pane. 

Entriamo poi nel laboratorio dove si stanno preparando le friselle i cui ingredienti sono quelli del pane: farina, acqua, lievito e sale.



La cottura delle friselle di Antonio avviene in 3 fasi: le pagnotte vengono cotte  a 200° per un'ora. Si lasciano intiepidire e poi si tagliano a metà con l’aiuto di un filo, per poi proseguire a 100° per 8/9 ore. L’ultima cottura a 60° per qualche ora, permette di asciugarle ulteriormente in modo che durino 1 anno al posto dei 7 canonici mesi.
Il forno viene alimentato coi rami degli olivi provenienti dagli uliveti di famiglia che producono 300 quintali di legno il quantitativo necessario per coprire la stagione.

Non vi sto a descrivere il buon profumo di pane che ci ha fatto venire un certo languorino… sparito immediatamente grazie a queste squisite friselle al pomodoro e basilico.


Dal pane passiamo alle conserve: Conserve delle tradizione Vizzino. Veniamo accolti dal titolare Roberto Vizzino che ci tiene a sottolineare che “qualità, genuinità e fare bene le cose” sono i cardini su cui si fonda la sua azienda.  Prosegue affermando che l’etica aziendale è basata sulla responsabilità e difesa del territorio e su un rapporto sempre corretto coi contadini. Tutte le conserve sono a base di ortaggi locali. Il carciofo brindisino per esempio (ne vengono usati circa 800mila) è stato trattato in modo da mantenere inalterato le sue caratteristiche, esaltandone il gusto e la consistenza croccante con l’aroma della menta e dell’aglio, del peperoncino. Ottimi quelli alla contadina dal sapore leggermente piccante.
Si possono comprare online come anche passate di pomodoro, melanzane, lampascioni, peperoni ed altri sottoli.

Sono rimasta incantata da Spongano, la piccola cittadina salentina a pochi km dal mare. La tradizione dice che il suo nome derivi da “spongia” (spugna) per la capacità del suo sottosuolo di assorbire ingenti quantità di acqua piovana grazie alla presenza nel terreno di numerosi inghiottitoi naturali.
Bellissimi le chiese barocche e i suoi palazzi baronali. Fra questi l’elegante e sobria Torre dell’Orologio eretta a fine ‘700 con accanto Palazzo Monsignor Bacile.



Il caldo insopportabile non mi ha impedito di salire sul tetto della torre per ammirare alcune delle sue chiese.



E per fare una sosta golosa e rinfrescante ci siamo fermati al Bar Vittoria. Qui nonna Vittoria negli anni 50 ha creato lo spumone di Totò


E’ un guscio di cioccolato o crema che racchiude del pan di Spagna inzuppato con il liquore Strega, ciliegie candite e una spuma che non congela mai, quest’ultima è un segreto gelosamente custodito dalla famiglia Alemanno. Vengono preparati ancora negli originali stampi di alluminio. Oltre alla classica proposta al cioccolato fondente, se ne può degustare uno al pistacchio e nocciola.

 

Letizia Siciliano, (moglie di Umberto Alemanno) arriva con un vassoio con i primi spumoni. In un attimo sono scomparsi: Semplicemente strepitosi!

Sempre a Spongano all’ interno del palazzo Palazzo Bacile di Castiglione. 



Ho visitato uno dei più grandi frantoi ipogei del Salento. 
Occupa una parte degli scantinati e, attraverso una scala si accede in grandi locali adibiti un tempo alla produzione dell’olio lampante.La vita che si svolgeva al suo interno era molto dura: per tutta la stagione della spremitura - da Ottobre a Marzo - gli operai vivevano nel frantoio senza mai poter uscire, mangiavano solo un pasto al giorno e lavoravano con turni estenuanti. Grazie a nuovi metodi per estrarre l’olio e soprattutto per ragioni igieniche questi frantoi caddero, per fortuna, in disuso agli inizi del ‘900. 


Mi ha fatto molto effetto vedere per la prima volta un vano con un sedile colatoio. Vi venivano fatti sedere i defunti in odore di santità per poi raccoglierne dopo circa un anno le loro ossa “purificate” e dare loro la sepoltura definitiva. Sono molto rari.


Un particolare della mangiatoia dove si rifocillavano i poveri muli che giorno e notte facevano girare la pietra molare. Il piatto centrale serviva a raccogliere i chicchi di orzo dispersi in modo che potessero mangiarli più facilmente e soprattutto che nulla venisse sprecato.
 


 
La lavorazione in cartapesta è una forma di arte tipica del Salento. E proprio a Surano ha il suo laboratorio  Antonio Papa, uno dei suoi massimi esponenti. Antonio non solo esegue meravigliose opere in cartapesta ma anche in argilla e terracotta. In questo video lo vedete al lavoro mentre rifinisce gli ultimi particolari del viso di una ragazza.  

Le sue statue a carattere religioso sono esposte nelle chiese di tutto il mondo. Questa Madonna col bambino ha un’espressione dolcissima. Fra poco potrà essere ammirata in una importante chiesa del Nord Italia.

Antonio è anche un apprezzato organista e musicista: accompagnandosi dalla fisarmonica ci ha cantato Lu rusciu te lu mare, una pizzica che racconta la struggente storia di un giovane che il sentire il gracidio delle rane nella palude gli ricorda il il rumore del mare e il suo infelice amore per la figlia del re, un amore che mai potrà essere corrisposto.




A proposito di Pizzica, abbiamo appreso i suoi passi fondamentali  sotto la guida di Carmen Quaranta, di Kalimba Studio Dance di Poggiardo. Certo non sono diventata brava come lei ma se mi esercito di più, diventerò una provetta ballerina! 

Non poteva mancare la visita a Otranto e alla sua Cattedrale. Sobrio ed elegante il suo frontale costruito in pietra leccese, con il suo bellissimo rosone del XV  sotto il quale si scorge lo stemma del vescovo con ai lati due angeli che fanno da sentinella alla chiesa. 

Mi emoziona sempre vedere l’enorme mosaico che ricopre tutto il pavimento opera del monaco Pantaleone, eseguito fra il 1163 e il 1165. Raffigura l’albero della vita con scene che mescolano il sacro al profano. Qui vediamo Alessandro Magno che ascende al cielo sorretto da due grifoni. 



Non manco mai di fermarmi a pregare per gli 800 Martiri di Otranto, uccisi dai Turchi nel 1480 per essersi rifiutati di abiurare la propria religione. Le ossa, come vedete, sono raccolte in teche di vetro all’interno della Cappella Palatina all’interno della Cattedrale.  

Dietro all’ altare è custodito, come reliquia, la pietra usata per la loro decapitazione


Quando mi hanno detto che avremmo visitato la cava di Bauxite, vicino a Otranto, mi domandavo “che ci azzecca” con tutte le bellezze già viste? Come mi sbagliavo!
In questa miniera dismessa si è formato un laghetto verde smeraldo che produce un contrasto stupefacente con le pareti di roccia rossa circostanti ed il verde brillante della vegetazione. Wow!

 

Ma il Salento ha anche un mare meraviglioso con bellissime spiagge, baie e grotte. Qui siamo a Castro Marina che ha un mare che va dal blu intenso al turchese

Sia a piedi che in barca si può raggiungere la grotta di Zinzulusa così chiamata per le formazioni calcaree che pendono come stracci (zìnzuli in dialetto) dalle sue pareti.

Da Castro Marina siamo saliti a Castro Antica borgo di antiche origine fondata dai Greci. Vale la pena di fare la passeggiata delle mura che circondano il centro medievale. Si gode un panorama mozzafiato mentre si cammina in mezzo a importanti resti archeologici come quelli del tempio dedicato alla dea Minerva.

E passeggiando per le vie del centro storico, troviamo seduta davanti a casa la signora Teresa mentre realizza una farfalla di pizzo con il tombolo.

 

E’ un lavoro che richiede molta abilità e pazienza. Nel video potete vedere come Teresa sia veloce nel intrecciare i fuselli per fare i vari punti. Pensate che ci vogliono mesi per fare una tovaglia; per questa farfalla un mese.


A Minervino abbiamo visitato, il vigneto Anna, uno dei vigneti dell’ azienda MenHir . Sono 6 ettari vitati a Negroamaro col metodo biologico.

Al suo interno si trova una pajara, una costruzione di pietra tipica della campagna salentina adibita a riparo temporaneo dei contadini che lavoravano i campi. Non trovate che ricordano le piramidi azteche?

Per la mousse di caprino, friggitelli e olive nere Verdeca IGT Salento 2017; per le fave e cicorielle di Campo Novementi rosato, per le orecchiette ai pomodori gialli, basilico e caciocavallo N° Zero Negroamaro IGT Salento e per la braciola di carne con polenta fritta e crema di caciocavallo Pietra.

Pensavo che Dolmen si trovassero soprattutto in Inghilterra, Irlanda e Francia. Mi sbagliavo! Questi monumenti funerari si trovano anche in Salento. A Minervino  lungo la strada che
porta a Uggiano si entra in un uliveto tenuto molto bene.

 

Ed ecco al suo interno apparire Il Dolmen Li Scusi, così chiamato perché nascosto nell’uliveto. E’ il primo monumento megalitico scoperto in Italia. E’ in perfetto stato di conservazione.

Si dice che questo sia un luogo magico perché  tutti avvertono sensazioni positive al suo cospetto. A me è successo: dopo aver scattato la foto del dolmen mi sono girata e il mio occhio si è posato su un cactus con incise le iniziali mie e di mio marito che purtroppo è mancato anni fa. Mi ha dato una grande senso di pace e di serenità.

Dal Cactus passo all’Aloe, un vero toccasana per la nostra pelle. La foglia è la parte più importante perché contiene le sostanze curative: bisogna però inciderla per estrarne il gel.

L’azienda Casciaro è molto conosciuta per la coltivazione biologica dell’aloe vera con cui produce prodotti dermo cosmetici a base di questa pianta. Il suo shop a Diso è meta di tantissima gente proveniente non solo dall’Italia ma anche dall’estero.
Nella foto la titolare dell’azienda Moana Casciaro e Valeria Carluccio organizzatrice di questo interessante e bel tour che mi ha fatto innamorare ancor di più del Salento.