Tante persone e tanti battimani l’altra sera a Milano in occasione dell'Assemblea Nazionale del Soci del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola Dop.
Il Consorzio ha il compito di vigilare sulla produzione e il commercio di tutta la produzione e di controllare che ogni fase della lavorazione risponda al capitolato stabilito per questo goloso formaggio che, non è una esagerazione, oggi si gusta in tutto il mondo. Un successo che premia i 40 caseifici dell' associazione che rappresentano il 100% della produzione globale con una produzione nel 2021 ha raggiunto la notevole cifra 5.258.828 di forme, il 3,11% in più rispetto al 2020, pari a 158.000 forme in più. Due le tipologie in produzione: dolce e piccante, la cui produzione, confermata dai numeri è in continua crescita. Crescita particolarmente importante perché registrata anche durante questi ultimi due anni di “covid e guerra”. Tanto che, considerando il risultato in una visione più ampia, ciò ha un gran bel significato: l’Italia e il suo food hanno saputo come affrontare i due gravi imprevisti collaborando così alla ripresa ora in atto della nostra intera economia. Quanto al Gorgonzola, protagonista della serata, era presente variamente interpretato nelle due tipologie: dolce la più amata dai consumatori e piccante configurata ormai come una vera eccellenza da gourmet. Ai lettori di mangiarebene decidere quale Gorgonzola preferire.
I protagonisti della serata
Lorenzo Biaggiarelli, il “non chef” come ama definirsi in quanto ha spiegato “non sto in cucina, ma amo mangiare, sperimentare e approfondire le storie dei cibi “e ha raccontato quella del “formaggio grasso detto stracchino di Gorgonzola”; il presidente dell’Associazione Antonio Auricchio, soddisfatto per il Gorgonzola esportato in ben 91 paesi del mondo con una copertura del 40%; Ernst Knamm, chef, maitre chocolatier e personaggio televisivo di successo; l’attrice Anna Falchi che ha ricordato come il Gorgonzola Dop sia adatto a chi soffre di intolleranzeal glutine e al lattosio.
La parola al Presidente
Antonio Auricchio, con Anna Falchi, madrina dell'evento, ha confermato quanto il Gorgonzola Dop sia amato e apprezzato nel mondo. Un successo che però lo espone a tante imitazioni in cui fraudolentemente vengono usate anche solo parti del nome, per esempio, "Gorgo"; o "Zola". Da qui l'importanza dei Consorzi che definisce gli "angeli custodi" delle eccellenze italiane. Infine ha sottolineato come "oggi sia difficilissimo fare formaggi. Oltre alla pandemia e alle conseguenze di un conflitto fratricida, dobbiamo fronteggiare anche una “pandemia energetica”. Fare formaggi in queste condizioni è molto difficile ed è cruciale remare tutti insieme nella stessa direzione”.
Una madrina gourmet
Anna Falchi, bella e simpatica oltre che buona forchetta, considera il Gorgonzola un "mood food" ovvero un cibo del buon umore. Lei ama cucinare e lo utilizza molto spesso soprattutto per
condire piatti di pasta: insuperabile la sua"cacio e pepe" al Gorgonzola.
L'uomo degli aneddoti
Lorenzo Biagiarelli, si confessa grande goloso e gran mangiatore. Nel suo intervento ha raccontato alcuni aneddoti riguardanti il gorgonzola. Per esempio, ha ricordato Luigi Cattaneo che nel suo manuale edito nel 1837, " Il Caseificio o La fabbricazione dei formaggi" descrive come si fa il ormaggio grasso detto stracchino di Gorgonzola descrivendone la muffa come un pregio quando in quei tempi era da tutti considerata un difetto. Tre anni dopo Francesco Cherubini nel suo "Vocabolario Milanese-Italiano" elencando diverse varietà di formaggi riteneva lo stracchino Gorgonzola " la migliore delle nostre produzioni". Per venire ai giorni nostri, il Gorgonzola è una delle star dei social con oltre 500mila menzioni gran parte delle quali provengono da paesi asiatici come Corea, Cina e Giappone dove la percentuale di intolleranti al lattosio è altissima. Conclude il suo intervento affermando che sempre di più sta salendo nei ristoranti il “gusto del rancido una sensazione d’avanguardia legata al processo della fermentazione e quindi inerente ad alimenti vivi come il Gorgonzola.
La torta
Nella foto, il Presidente Antonioi Auricchio con lo chef Ernest Knam che ha presentato la sua squisita Torta Extreme verde farcita con una fragrante mousse di Gorgonzola e pere.
Le zone di produzione
Per legge, solo due regioni italiane possono produrre il Gorgonzola e soltanto queste province: Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Verbano Cusio Ossola e il territorio di Casale Monferrato per il Piemonte e Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese per la Lombardia. Unicamente il latte degli allevamenti di queste province può essere utilizzato per la produzione e conseguire quindi la denominazione di origine protetta (D.O.P.) garantendo già dalla materia prima, la qualità del Gorgonzola.
Le qualità nutrizionali
Il Gorgonzola Dop è privo di lattosio e 100 grammi di Gorgonzola Dop hanno la stessa quantità di colesterolo ,70 mg, di:un etto di carne magra di vitello; di un etto di carne di pollo senza pelle; di un etto di bresaola, di un etto di orata o di branzino (di allevamento).
Colesterolo: un uovo contiene ci sono 220 mg di colesterolo cioè 6 volte di più di un etto di Gorgonzola Dop; un etto di gamberi ci sono 150 mg di colesterolo: il doppio di un etto di Gorgonzola Dop.
Zinco: un etto di Gorgonzola Dop contiene 2,81 mg di zinco: quantitativo uguale a quello contenuto in un etto di filetto di manzo.